Raccontare la miseria, la sofferenza, la perdita, insieme alle reazioni e relazioni che ne conseguono, senza cadere nel patetico, senza cedere alla pornografia del dolore, senza risultare stucchevoli – vale a dire: saper reggere un contenuto edificante con una forma adeguata – è un delicato esercizio di equilibrio.
Nella fiction televisiva, il medical drama E.R.- Medici in prima linea ha rappresentato per anni un format esemplare in cui la scelta precisa di casi clinici, ambientazione, caratterizzazioni, recitazione, gesti, scorci, dialoghi e suoni compone un tessuto narrativo autentico ed intenso che prende vita ad ogni episodio.
In ambito pubblicitario, la compagnia tailandese di telecomunicazioni TrueMove H ha lanciato in questi giorni uno spot che sta spopolando sul web, la cui tag-line è Giving is the best communication.
Un messaggio incentrato a comunicare l’attenzione dell’azienda al miglioramento della qualità della vita in Tailandia, e che potrebbe risultare retorico se Giving non fosse quello che è: un racconto di solidarietà pura che va dritto al cuore, un progetto calibrato e “sensibile”, dove tutti gli elementi della messinscena risultano vibranti, limpidi, accesi.
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